venerdì 30 gennaio 2009

LA RELAZIONE DEL SINDACO DE FILIPPIS SULLA SITUAZIONE IN MEDIO ORIENTE - O.D.G. CONSIGLIO COMUNALE DEL 29 GENNAIO '09

Colleghi del Consiglio Comunale,
Ci troviamo in questo giorno a ridosso di due date importanti per noi: quella del 23 gennaio e quella del 27 gennaio. Tutti noi conosciamo il grande significato di entrambe che per la nostra popolazione hanno una valenza molto significativa. La prima infatti ci ricollega ai tragici eventi del 23 gennaio del 1944, quando un violento bombardamento causò la morte a Lenola di 58 persone; la seconda alla liberazione del campo di sterminio di Auscwitz, quindi simbolicamente della liberazione dell’Europa.
Ebbene, proprio noi qui, in Italia, in questi giorni abbiamo celebrato in vari momenti la Giornata della memoria, ma in altre parti del mondo la memoria, purtroppo, veste ancora i connotati di tragica realtà.
Il riferimento non può che andare alla Palestina, alla striscia di Gaza, balzata tragicamente “agli onori della cronaca” per essere teatro di avvenimenti che hanno visto la morte di migliaia di persone inermi, gran parte delle quali bambini al di sotto dei quindici anni.
Si contano a centinaia, forse migliaia, di fronte ad una opinione pubblica distratta, oseremo dire quasi indifferente, ma cosa peggiore, di fronte alla inerzia di potenze straniere, che nulla fanno e/o hanno fatto per fermare questa follia omicida.
Certo il Consiglio Comunale di Lenola non ha la pretesa di risolvere l’annoso conflitto israelo-palestinese, non possiamo esimerci però, noi eletti dal popolo di un Comune, insignito di Medaglia d’oro al Merito Civile per fatti di guerra, dal prendere una chiara posizione: non a favore o contro una delle parti contendenti, ma la nostra presa di posizione deve essere inequivocabile, una netta ed una chiara condanna della guerra, di metodi che nulla hanno a che vedere con la fratellanza dei popoli.
Abbiamo la fortuna di vivere in un mondo in cui possiamo sconfiggere le più crudeli malattie, possiamo raggiungere i più alti traguardi del sapere, sfidiamo quotidianamente ogni limite che la scienza umana ci pone, siamo capaci di tante belle cose, eppure ancora non siamo in grado di trovare un rimedio valido, che non sia il ricorso alle armi per risolvere problemi di civile convivenza.
Descrive bene la situazione lo scrittore israeliano David Grossman, in un manifesto-appello di invito al dialogo anche con la parte più violenta del popolo palestinese, quale è appunto la fazione di Hamas:

“Come le volpi del racconto biblico di Sansone, legate per la coda a un’unica torcia in fiamme, così noi e i palestinesi ci trasciniamo l’un l’altro, malgrado la disparità delle nostre forze. E anche quando tentiamo di staccarci non facciamo che attizzare il fuoco di chi è legato a noi –il nostro doppio, la nostra tragedia- e il fuoco che brucia noi stessi. Per questo, in mezzo all’esaltazione nazionalista che travolge Israele, non guasterebbe ricordare che anche quest’ultima operazione a Gaza, in fin dei conti, non è che una lunga tappa lungo un cammino di violenza e di odio in cui talvolta si vince e talaltra si perde ma che, in ultimo, ci condurrà alla rovina”.

Dichiarare guerra alla guerra: non ci sarà pace vera e duratura se le armi si sostituiranno perennemente al dialogo, alla discussione, se il futuro non si fonderà sulla cooperazione tra i popoli.
Ribadiamo con forza, quindi, in questa Assise la convinzione che per raggiungere una vera Pace, che non sia un breve periodo di quiete tra due guerre, occorre una grande opera di sensibilizzazione che diffonda un’autentica cultura che bandisca per sempre dal nostro vocabolario la parola guerra.
Facciamo voti perchè il Governo Italiano, la Comunità Europea, il mondo intero si adoperino affinché cessi ogni intransigenza e che prevalga la scelta per le parti di avere ognuno un proprio Stato democratico, diritto fondamentale ed imprescindibile alla base della civile convivenza: Israele e Palestina, due popoli due Stati.
Che si levi anche da questa aula un solo grido, che sia di auspicio: VIVA IL POPOLO PALESTINESE, VIVA IL POPOLO ISRAELIANO, VIVA LA PACE TRA I POPOLI.

________________________________________
A BREVE LA CRONACA DEL CONSIGLIO COMUNALE

2 commenti:

write26 ha detto...

Gentile Sindaco apprezzo molto questo suo post, lo avrei apprezzato maggiormente se ieri sera, quando Lei lo ha letto in aula consiliare i Consiglieri e gli Assessori presenti, in particolar modo quelli del suo gruppo, forse solo perché più numerosi, avessero dedicato maggiore attenzione alle sue parole invece erano distratti, pensavano ad altro, chiacchieravano tra di loro per poi applaudirla, come atto dovuto, al termine della lettura.

Purtroppo quest’atteggiamento così distaccato dalle tragedie umane sta prevalendo sull’etica, sulla morale collettiva, sui diritti dell’uomo. Si ha l’impressione che quando le “cose” non ci toccano direttamente non hanno per noi nessuna rilevanza, passivamente abbiamo assistito all’invasione dell’Iraq, passivamente accettiamo le torture che vengono praticate nei carceri della CIA, passivamente assistiamo a quell’olocausto tutto italiano relativo alle morti sul lavoro, un vero e proprio bollettino di guerra che transita nella nostra mente s’incanala nel binario morto della nostra indifferenza totale.

L’altro ieri, nel giorno della memoria, nel nome di una singolare interpretazione della fede cristiana, abbiamo accettato che il Papa riabbracciasse Richard Williamson, quello che considera i lager “una invenzione degli ebrei”. quello che dice che di ebrei ne saranno morti al massimo due o trecento mila, quello che sostiene che “le camere a gas non sono mai esistite”, quello che insieme ad altri vescovi, seguaci di monsignor Lefebvre, venne prima sospeso da Paolo VI e poi scomunicato da Papa Woytila nel 1988 QUELLO CHE NON HA CAMBIATO IDEA.
Papa Benedetto lo ha riaccolto così come si farebbe con il figliol prodigo.

Gentile Sindaco questo Post le fa onore così come già avvenuto lo scorso anno quando ha ricordato con un altro post il giorno della memoria, ma lo troverei più pertinente e più convincente se ad esso fossero associati quei comportamenti di rispetto e di alto valore morale che non ho ravvisato nel corso della riunione tenutasi ieri presso l’aula consiliare.

Vede Sindaco, il rispetto per le minoranze, l’etica, la morale, la solidarietà, l’obiettività, non sono alimentati a corrente alternata, purtroppo, non funzionano così.

Saluti write26

la clessidra ha detto...

Non ho potuto partecipare, purtroppo, al coniglio comunale di ieri sera. Ma avrei voluto, almeno in questa occasione, lasciarmi andare a parole di apprezzamento nei riguardi del Sindaco, trovando la sua relazione appropriata, suggestiva, e predisponente al dialogo...

Ma le parole di Write26, il quale al consiglio comunale ha partecipato, nel ricondurmi bruscamente alla realtà, mi impongono di rimanere ben piantato a terra.

Nel prendere atto, ancora una volta, dei limiti del blog, si rafforza in me la convinzione che per ben capire persone situazioni e cose, bisogna "esserci"... in prima persona!